12.11.2011 - AEDI

Gli Aedi vengono da Macerata, anche se sarebbe difficile immaginarlo basandosi solo sull’ascolto della loro musica, e Aedi met Heidi è il loro debutto per l’etichetta Seahorse Recordings, dopo l’autoprodotto The adventures of yellow e l’Ep Polish.
Già dal nome si capisce la loro volontà di raccontare storie e leggende attraverso la musica, gli aedi erano una figura del mondo greco con una funzione fra il sacro e il profetico, raccontavano gli antichi poemi e attraverso il canto tramandavano antiche tradizioni e leggende.
Tornando al disco e ai nostri Aedi, si può dire che sicuramente è musica dal carattere fortemente internazionale con un occhio soprattutto alla floridissima scena Islandese, quindi un poco più a nord di Macerata, con influenze che si possono ricercare nel post rock dei Sigur Ròs ma soprattutto dei Mùm, e negli arabeschi vocali di Bjork, sicuramente una delle voci femminili più influenti nella musica indipendente moderna, che è insieme a Kate Bush la cantante più vicina allo stile della bravissima Celeste Carboni, vero e proprio valore aggiunto della band.
Il disco regala circa 40 minuti di musica gioiosa e spensierata, grazie ad una sezione ritmica quasi sempre uptempo e pulsante, chitarre e tastiere atmosferiche e sognanti e una voce atipica, che rende il tutto originale e dà agli Aedi un forte carattere di unicità nel panorama musicale odierno. Volendo etichettarli con un genere preciso si incontrano difficoltà, la loro musica è una perfetta commistione di post-rock, pop e folk che sfugge ad una catalogazione ferrea che spinge la musica a settorizzarsi sempre più, rendendo, purtroppo, le commistioni fra generi diversi sempre più rare.
I pezzi più riusciti sono She is Happy, Black Keys e The History of a Funky Nanny Goat, ma c’è da dire che ogni canzone è una storia a sé, ha caratteristiche diverse ed è a suo modo piacevole, fresca ed originale, con l’unico filone comune della gioia espressa dalla musica, grazie a questa estrema varietà il disco riesce a non annoiare mai, proponendo sempre soluzioni diverse all’ascoltatore. Più che un lungo poema è paragonabile ad una raccolta di racconti, tante piccole gemme eterogenee che vanno a costituire, dopo più ascolti, un discorso musicale più ampio che può essere colto nella sua interezza come essere analizzato pezzo per pezzo.
Gli Aedi sono l’esempio di come ormai Macerata e Reykjavik non siano poi così lontane. Riescono a sfornare un disco grandioso, dall’appeal internazionale e che riesce ad unire perfettamente immediatezza d’ascolto ed espressività senza mai scadere nel banale e proponendo musica di qualità con soluzioni decisamente personali ed innovative.

Link Web:
www.aedimusic.com
http://www.myspace.com/aedimusic




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