A quindici anni John Lennon scopre che la sua vera madre, Julia, è viva e abita a pochi passi da casa. L’incontro tra i due sarà fonte di eccitazione ma pure di turbamento per il giovane John, che viene persuaso dalla madre a percorrere la via del rock’n’roll. L’operazione che Sam Taylor-Wood tenta di intraprendere è un’indagine sui primi vagiti dell’uomo destinato a divenire più famoso di Gesù Cristo, per capire quanto del Lennon che tutti conosciamo dipenda dalla sua adolescenza travagliata. Lontano dall’approccio coraggioso di un Backbeat – incentrato su Stu Sutcliffe e con Lennon e l’universo Beatles collocati sullo sfondo – come da quello radicale del Control di Corbijn, Nowhere Boy non teme il ricorso a stereotipi per risolvere snodi narrativi anche cruciali. L’importante è concedere al popolo beatlesiano quel che il popolo beatlesiano in buona sostanza chiede e da questo punto di vista Nowhere Boy soddisfa in toto le (sue) aspettative