Bologna, Italia, 1977: per chi sa di storia contemporanea, un momento molto caldo della società italiana. Per chi sa di cultura alternativa e di creatività giovanile italiana, IL momento. A Bologna nascono come funghi bands musicali. Tra le tante emerge per originalità e bravura il CONFUSIONAL QUARTET. Senza uso della voce, con la sola musica, il CONFUSIONAL QUARTET realizza dal 1979 al 1981 qualche registrazione discografica e tanti live concerts. Giovanissimi, riescono ad usare la musica miscelando l’energia del rock con argomenti fino ad allora lontani dal mondo musicale: il futurismo, il minimalismo, la musica concettuale di John Cage, l’Italia del boom economico degli anni 60, il design contemporaneo… Per tutti questi motivi lasciano un segno nella non-storia della cultura alternativa italiana. Bologna, Italia, 2011: il CONFUSIONAL QUARTET torna in vita, Per qualche motivo il meccanismo che regola il loro fare le cose è ritrovato intatto dentro di loro. Escono brani nuovi, nuovi progetti, cresce forte la sensazione che l’esperienza che si sta facendo è unica: umanamente – perché vissuta da una prospettiva storica trentennale; musicalmente – perché il nuovo materiale è forte ed energico e raccoglie da subito l’entusiasmo di artisti come Bob Rifo aka The Bloody Beetroots (con il quale scrivono insieme il singolo Futurfunk), Giulio Favero (Teatro degli orrori, One dimensional man), Mike Patton; culturalmente – perché il CONFUSIONAL QUARTET si ritrova davanti un panorama italiano musicale e culturale appiattito e inebetito, dove il livello di proposta e ricezione culturale si è abbattuto e dove la velocità futurista è stata mal interpretata e disattesa in nome di un progresso sbagliato. Non è più il CONFUSIONAL QUARTET colorato postmoderno vestito by Kenzo delle foto memorabili in internet, ora il suono è più duro, ma sempre fuori dagli schemi. Ora CONFUSIONAL QUARTET è anche un pezzo di storia e di cultura con cui è possibile confrontarsi. Cosa fanno? Cos’è questa cosa? E’ possibile? I giovani italiani ci guardano stupiti e (alcuni) soddisfatti fanno domande.