Alin Coen è nata ad Amburgo, in Germania nel 1982. Sua madre è un medico tedesco, il padre è un pittore messicano. Le sue radici italiane risalgono alla sua bisnonna, la cantante lirica Fanny Anitua che ha cantato alla Scala di Milano. La musica è sempre presente nella vita Coen, ma è dal 2002, vivendo in una fattoria in Svezia, che ha iniziato a scrivere canzoni. In seguito ha studiato “Ingegneria Ambientale” a Weimar solo per scoprire che preferiva suonare la chitarra a casa invece di addormentarsi durante le lezioni.
I tre ragazzi – Jan Frisch alla chitarra, Philipp Martin al basso e Fabian Stevens alla batteria – sono stati in grado di creare un ambiente che ha fatto spazio alla voce calda di Alin Coen e di arricchire le composizioni fragili di questa giovane Songwriter, sempre cercando di trovare e sviluppare il loro suono distinto. Nel 2010 la band ha pubblicato il loro album di debutto intitolato “Wer bist du?” (“Chi sei?”). Nel 2011 Alin Coen ha vinto il prestigioso “Premio tedesco Songwriters” nella categoria “Best Newcomer”.
Ora il loro secondo album è stato rilasciato. “Non siamo quelli che abbiamo pensavamo che fossimo” è ambizioso e impegnativo. La produzione presenta un suono potente con voci coraggiose e arrangiamenti musicali. I testi eccezionali di Alin Coen sono poesie e racconti. La canzone “Un No è un No” si dirige contro la violenza contro le donne. Un’altra canzone chiamata “Disconnected” descrive la separazione tra la società e il processo di produzione dei prodotti che si sta consumando. Il titolo “Non siamo quelli che pensavano che fossimo” parla della necessità di una maggiore consapevolezza dell’impatto delle nostre azioni.